Non so se si può avere la presunzione di considerarsi in qualche modo più sensibili e complessi della maggioranza delle persone che ci vive intorno, ma io è così che mi sento, volente o nolente. Anche se un bravo terapeura sapesse spiegarmi le radici remote di questo mio modo di sentirmi, credo che non cambierebbe molto il mio stato d'animo. Si nasce così, o si diventa per eventi della vita...ma il risultato non cambia.
Provo spesso invidia per chi riesce a godere di quello che ha, senza proporsi prospettive altre, altre strade da percorrere, altri posti dove andare, altre strade del cuore da scoprire. Questa per me è una sorta di saggezza, ma mi riesce credo 100 giorni all'anno, non di più. La restante parte del tempo lo passo a chidermi cosa c'è aldilà delle colonne d'ercole, metafora di tutto ciò che accende la mia inquietudine e curiosità, e che mette in moto prima lo sprito e poi il corpo verso quel qualcosa.
Giorni fà ero su un treno roma-milano, alle 830 di mattina. Tutti stanchi e assonnati, io sentivo di nuovo il mondo muoversi dentro e intorno a me, e mi sentivo felice. Questa sensazione la provo ogni volta che prendo un mezzo di comunicazione che esca dalla cittadella provinciale in cui vivo, ogni volta che leggo un bel libro, che vedo una bella fotografia, che sento un bel racconto di vita. Tutto ciò parla a quella parte di me che mi sussurra: a 32 anni non può essere tutta qui la tua vita...vai oltre....vai oltre conservando quello che di bello hai seminato e raccolto fino a qui, ma vai oltre...
Ogni tanto mi sento fortunata ad avere questi richiami, altre volte mi sento disperata, perchè si sente un pò di solitudine, ma poi mi dico che questo è il prezzo da pagare per andare oltre le colonne d'ercole....allora mi metto il solito zaino metaforico in spalla, riapro le porte del cuore e della mente, e si riparte...per un nuovo viaggio, cercando, perseguendo quello strano equilibrio tra saggezza e inquietudine, amandole entrambe...
tuc-tuc indiani
sabato 22 marzo 2008
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